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Decarbonizzazione il confronto con la città «Un impianto utile»

COPERTINO. «Una soluzione ideale ancorché appropriata per il territorio di Copertino che vanta una raccolta differenziata al 70% e premia i sacrifici dei concittadini». Così ha esordito il sindaco, Sandrina Schito, in apertura del workshop sull’impianto di decarbonizzazione idrotermale per il recupero dei rifiuti organici, presentato da tecnici ed esperti di Engelia srl svoltosi nel castello di Copertino.
«Quello di oggi – ha precisato – è soltanto il primo appuntamento con la città. Un
confronto per conoscere e valutare ogni aspetto di questo impianto. Altri ancora ce ne saranno nel corso dei quali approfondiremo ulteriormente ogni aspetto di questo progetto».
All’incontro di ieri, però, di cittadini ce n’erano molto pochi. La partecipazione
è stata segnata perlopiù dalla presenza di tecnici, esperti e ricercatori dell’Università del Salento. In tutto, un centinaio di presenze che si sono alternate nel corso dei lavori delle tre sessioni. «Questo impianto – ha detto
l’assessore all’Ambiente, Antonio Franco – è una iniziativa di chiara valenza
ambientale poiché trasforma il rifiuto organico in un prodotto di valore
sul mercato. Sicché, mentre gli altri comuni sono costretti a ingolfare di organico le discariche, questo impianto consente di recuperarlo senza produrre scarti, ma lignite che ha molteplici impieghi sul mercato e di riutilizzare l’acqua riveniente dal processo di lavorazione che verrebbe utilizzata in agricoltura essendo ricca di sostanze fertilizzanti«. «Una grande opportunità che consente investimenti lavorativi e recupera i rifiuti che oggi si portano in discarica. Ma è anche creazione di valori locali» – ha detto Marisa Hernandez Latorre amministratore
delegato di Engelia Sl di Valencia. «Un progetto finanziato dalla Comunità Europea – ha aggiunto Massimo Manobianco, manager di Engelia Italia srl – seguito da un certificato d’eccellenza e che dà una risposta a un problema del territorio». Poi ha aggiunto: «È un impianto che ha anche ricaduta occupazionale di almeno 21 persone. Una durata di vent’anni ed è esente da qualsiasi emissione. Le uniche sono quelle
legate alla centrale termica e ai liquidi sterili che possono essere riutilizzati in
ag ricoltura».
Nella seconda sessione dell’incontro si sono succeduti tecnici, esperti e medici.
Gli interventi si sono concentrati sulla presentazione del progetto che potrebbe sorgere nella zona industriale di Copertino, illustrato dagli architetti Aldo Castrignanò e Cesare Fabiani e lo stesso Manobianco, seguiti da riflessioni sulla salute del pneumologo, Cosimo Petrelli.

 

FONTE: La Gazzetta del Mezzogiorno

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